31 marzo 2020 – A distanza di poco meno di un mese dall’ultima gara della stagione 2019-2020, eccomi qui a tracciare un bilancio di questa annata. La prima parole che mi viene in mente per sintetizzare l’inverno è strano. Strano perché mai decollato realmente: il meteo avverso ha fatto cambiare i programmi in diverse occasioni, l’emergenza Covid-19 l’ha fatto finire presto, “cancellando” l’atteso appuntamento, sopratutto per noi italiani, delle finali di Cortina. Altro aggettivo per dipingere i mesi scorsi è altalenante: la mia è stata una stagione di alti e bassi, come del resto era da aspettarsi dopo il lungo stop dovuto all’infortunio di Wengen a gennaio 2019. Altalenante ma anche positiva, ecco il terzo aggettivo per l’annata 2019-2020. Sì, è stata una stagione positiva, la mia miglior stagione in Coppa del mondo. Ho fatto due top 10 (9. posto nel superG di Hinterstoder – Austria, mai così bene in carriera in questa specialità, e 10.mo nella discesa di Garmisch, Germania) e cinque top 15. E in alcune gare a tratti ho sciato al livello dei migliori al mondo. Alla fine ho chiuso 19.mo nella classifica di SuperG, 33.mo nella classifica di discesa, 62.mo in quella generale.

La gara che mi dato la soddisfazione più grande è stata senza dubbio quella di Garmisch. La prestazione in terra tedesca mi ha fatto tornare la consapevolezza che posso giocarmela con i più forti al mondo. A 10” dalla fine ero quarto, a 3 centesimi dal primo. Ho sciato come volevo fare da tempo e come fino ad allora non ero riuscito a fare.

Il momento peggiore della stagione è stato Wengen. Ci tenevo molto a fare bene sulla Lauberhorn, avevo voglia di prendermi la rivincita contro la malasorte dello scorso anno. Invece la mia gara è finita dopo appena due porte: ho spigolato e solo per miracolo sono rimasto in piedi. Al traguardo, ho perso esattamente 50 posizioni rispetto alla gara della scorsa stagione. Giornata da dimenticare, decisamente. Accanto a questa delusione, tra i momenti negativi devo inserire anche tante gare buttate, occasioni perse che mi hanno fatto finire fuori dai trenta nella graduatoria di discesa e fuori dai quindici in quella di superG. Finire nella top 15 della classifica finale di superG sarebbe stato una bella cosa.

Al di là dei risultati, tecnicamente mi sono piaciuto: la mia sciata in questa stagione è migliorata e la strada è quella giusta per acquisire sempre maggiore sicurezza. Un aspetto che mi ha penalizzato è stato il meteo: in diverse gare abbiamo gareggiato con il brutto tempo o comunque in condizioni di visibilità non ottimali e questo è un fattore che ho patito. Dovrò lavorare per migliorare questo aspetto e per dare continuità ai momenti buoni di una stessa gara.

Ora, sto vivendo come tutti un periodo di sospensione. Mi riposo e mi tengo in forma, per quanto possibile, con esercizi a corpo libero e qualche peso. In attesa di avere certezze su quando e come si potrà tornare alla normalità. E con animo grato nei confronti di chi, penso soprattutto al personale sanitario, sta operando per arginare l’emergenza coronavirus.

La mente intanto corre già alla prossima stagione. Per l’inverno 2020-2021 voglio essere più competitivo, voglio avvicinarmi agli atleti top. E trovare, almeno una volta – ma non mettiamo limiti alla Provvidenza! – la gara perfetta.

EB

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